Il Ritiro di Avvento nella Zona Quattro presso l’Istituto ‘Madre Clelia Merloni’ di Bari Japigia

ritiro avvento  2012 ofspuglia zona quattro (4)Raffaele Bruno 29.01.12 Il Ritiro d’Avvento 2012 nella Zona Quattro si è svolto presso l’Istituto M. Clelia Merloni di Bari Japigia. Dopo la registrazione di rito dei partecipanti e le Lodi mattutine, fr. Francesco Neri Ofm Cap ha tenuto la relazione sul tema Sono alla tua porta e busso. Qui di seguito un breve riassunto curato da Mariagrazia Serio della Fraternità “S. Chiara” di Putignano.

«Il Signore bussa in diversi modi alla porta del cuore di ogni credente. In primis attraverso i segni, le cose concrete, come ad esempio il mistero del creato. Francesco stesso si meraviglia dinanzi alla bellezza dell’universo, prendendo coscienza di essere micro-creatura dell’intero cosmo. Anche il male è un segno, sia quello morale, come la prepotenza e il sopruso, che quello esistenziale, l’insoddisfazione e lo sconforto. Francesco trova una via uscita per dare senso al male e la trova in Dio, tanto che chiamava “sorella” la morte. E infine , tra i segni, c’è la chiamata, la vocazione: nella vita di Francesco i momenti salienti sono il bacio con il lebbroso e l’obbedienza al crocifisso che lo incita a riparare la sua casa.

Dopo i segni, un’altra forma con cui Dio bussa alla porta di ciascuno è il cammino di fede, comprese le diverse crisi che si possono presentare: non dobbiamo dimenticare, infatti, che se il popolo d’Israele è arrivato alla terra promessa è perché prima, per 40 anni, ha attraversato il deserto. Anche a noi può capitare di essere portati dalla provvidenza di Dio nel deserto, e fare esperienza di ateismo (la mia vita non dipende da Dio perché Dio non esiste per me), idolatria (il mio ego diventa il mio unico Dio) oppure rinascita viva del nostro desiderio di Dio (crollano le mie vecchie certezze di Dio per rinascere nelle sembianze vive e vere di Gesù, povero e umile). Dobbiamo saper affrontare questo deserto e superarlo, per purificare la nostra fede, come fa Francesco sulla Verna, dove ha vissuto nella carne e nello spirito la sofferenza del Cristo.

Questo itinerario non si fa da soli: ecco un altro modo, il dono della “fraternitas”, che comprende anche quei fratelli di cui farei volentieri a meno. Come diceva mons. Magrassi: “nella vita non ci sono cose da fare ma persone da incontrare” e come ci ricorda san Giovanni: non possiamo dire di amare Dio che non vediamo se prima non amiamo il fratello che ci vive accanto. In tutta questa evoluzione è necessaria una conversione del cuore, perché è vero che il Signore bussa in diversi modi alla porta, ma è altrettanto fondamentale che io abbia gli orecchi ben aperti per avvertire il momento preciso in cui Dio sta bussando. Se non mi inginocchio e confesso i miei peccati, rimuovendoli dal mio cuore, non riuscirò a fare neanche un passo nel mio cammino di fede, perché appesantito dal carico delle mie colpe.»

Al termine della relazione, fr. Francesco ha celebrato l’Eucaristia. A seguire, si è consumato il pranzo a sacco in fraternità e, subito dopo, l’Animatrice di Zona Marta Fiorentino ha invitato i Ministri o i rappresentanti delle Fraternità convenute a presentare la propria Fraternità, dato che questo è stato il primo Ritiro dopo la nuova suddivisione in Zone del territorio regionale. Subito dopo, fr. Daniele Maiorano OfmConv ha guidato l’Adorazione Eucaristica e, al termine di questa, le Fraternità si sono congedate e hanno fatto ritorno a casa ricolme dei doni che il Signore e il Serafico Padre San Francesco hanno dispensato nella circostanza.

Raffaele Bruno
Vice Ministro Fraternità Putignano

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