Il Ritiro di Quaresima delle Fraternità della Zona Due presso l’Oasi Betania di Lucera

RitiroQuaresimaZona2_2015_1Mariella Minervini 26.02.2015  Domenica 22 febbraio le Fraternità del Tavoliere e del Subappennino si sono ritrovate a Lucera presso l’Oasi Betania per celebrare il ritiro di Quaresima. Subito dopo il saluto dell’animatore di Zona, la giornata è cominciata lodando il Signore. La presentazione di tutte le Fraternità intervenute, ha preceduto la catechesi tenuta da fr. Fabrizio Di Fazio Ofm Cap, della Provincia religiosa d’Abruzzo, che esercita il suo ministero nel Santuario della Madonna dei Sette Dolori di Pescara.

Fr. Fabrizio partendo dal passo evangelico di Luca: A chi posso paragonare questa generazione?, si è soffermato sulla incapacità dell’uomo di oggi a provare emozioni, sull’apatia, che diventa indifferenza verso tutto e tutti. Da qui l’invito ad imparare a piangere, a gioire, a provare emozioni, perché non siamo pietre dure, immutabili nel tempo, chiusi in noi stessi , estraniati da tutto. Viviamo in questo sonno, che ci ha narcotizzati, ci ha resi mediocri sia nel nostro rapporto con Dio, che può definirsi un rapporto a metà, che verso gli altri. Siamo incapaci di provare “misericordia” verso noi stessi, perché non abbiamo incontrato veramente Gesù Cristo, non ci siamo lasciati toccare dalla grazia divina, non siamo capaci di piangere come Francesco d’Assisi la Passione di Cristo e ancora oggi: “L’Amore non è amato”. Abbiamo un’immagine sbagliata di Dio? Abbiamo fatto una reale esperienza d’Amore da diventare isola di misericordia o ci lasciamo risucchiare dall’indifferenza? Se ho provato sulla mia pelle la misericordia di Dio allora saprò accogliere anche il fratello con un carattere ostico e scontroso nella mia fraternità.

Fra Fabrizio ci ha lasciato quattro spunti di riflessione sui quali c’è stato il confronto nei 7 gruppi nei quali sono stati divisi tutti i fratelli:

  1. Fraternità: luoghi apatici, gente che vive addormentata e non conosce Dio?
  2. Dio della tenerezza e della misericordia è un’esperienza che ho fatto?
  3. Che relazione ho con i miei fratelli? So donare speranza, so comprendere le fragilità della carne o sono solo pronto a puntare il dito verso tutti?
  4. La mia Fraternità è isola di Misericordia o è sprofondata in questo mare di indifferenza?

La convivialità dell’agape è stata vissuta con grande spirito fraterno: torte, dolcetti sono passati di tavolo in tavolo come una grande famiglia, in cui ciascuno ha potuto partecipare all’unico banchetto.

La preghiera davanti al Crocifisso guidata da fr. Cosimo Vicedomini Ofm Cap, è stata commovente e la testimonianza di due sorelle della fraternità di Stornara ci ha fatto toccare con mano l’Onnipotenza di Dio, che dona il Suo Amore e la Sua Tenerezza nei momenti bui di dolore e sofferenza della nostra esistenza. Al termine tutti i ministri delle fraternità locali hanno ricevuto il ricordino della giornata: un cartoncino con un’isola a forma di cuore, che rappresenta ciascuno di noi pronto ad accogliere su di se le miserie del fratello. La Celebrazione Eucaristica, presieduta da fr. Cosimo, ha concluso una giornata ricca di emozioni. Grazie di cuore a tutti e un grazie speciale ai frati assistenti che hanno vissuto con noi questo ritiro.

Mariella Minervini

Animatrice di Zona

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drive iconFile audio dell’intervento del relatore

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