La Chiesa dell’Immacolata a Canosa di Puglia nel Giubileo della Misericordia
Peppino Di Nunno 11.12.15 Al mattino dell’8 Dicembre la Chiesa Rettoria dell’Immacolata, Cappella gentilizia della Famiglia Ferrara nell’800, donata al popolo canosino in un atto di dolore e di amore, è colma nelle celebrazioni dell’Eucarestia. Il legame tra Chiesa e Città, tra Ecclesia e Civitas, svilito in questi giorni da pregiudizi di un laicismo antistorico, viene suggellato dalla presenza del Gonfalone della Città accanto all’altare, nel legame tra civile e religioso, segno di coesione dei valori culturali e spirituali, che educano a sentirsi comunità, anche nelle diversità, ma nell’identità delle radici cristiane.
Mons. Felice Bacco ha officiato la Santa Messa delle ore 11,30, con la pia e fervida presenza delle Suore Francescane Alcantarine e della stessa Famiglia di Eugenio Ferrara, discendenti viventi della Famiglia Ferrara dell’800, in una presenza commovente e significativa.
All’interno dell’Istituto Immacolata incontriamo Suor Immacolata di 80 anni, cui porgiamo gli auguri, mentre le Suore Francescane curano il mercatino di beneficenza, e le Sorelle laiche del Terzo Ordine Francescano all’esterno, curano la Sagra del dolce natalizio in beneficenza.
Nella stessa ora Papa Francesco apre in San Pietro la “Porta Sancta” del Giubileo della Misericordia.
All’interno della Chiesa dell’Immacolata di Canosa rileggiamo un sigillo storico di epigrafi di Anni Santi. Un fregio in lega, identico a quello esposto nella Cattedrale San Sabino presso l’acquasantiera, riporta in latino l’Anno Santo del 1900, con l’iscrizione in latino IESVS CHRISTVS HOMO DEVS, da me tradotta in un quadretto nel 1998. Un’altra epigrafe marmorea riporta l’Anno giubilare dell’inizio del Terzo Millennio, del 2000 con Giovanni Paolo II datata 8 Dicembre 2000; oggi ricorrono esattamente 15 anni in un segno celestiale mentre scriviamo la data dell’8 Dicembre 2015 con l’inizio dell’Anno Giubilare della Misericordia.
Come dice Papa Francesco, l’Immacolata sia l’icona dei nostri “sì” quotidiani ad opere di Carità.
Un grande falò bruciava nella sera della Vigilia all’esterno della Chiesa di Gesù Liberatore sulla nuova Canosa, nelle tradizioni popolari cristiane, nell’anima in dialetto dei nostri padri: “la fanòve all’Ammaculète, quéra ca tène la crònn’anghèpe!” (il falò all’Immacolata, Colei che ha la corona in testa).
La Processione della sera suggella il cammino della Chiesa e del popolo con Maria Immacolata, Madre di Gesù che si appresta a nascere in un “praesepium”, cioè in una “mangiatoia” di povera stalla di paglia, di arte, di storia, di Amore, di Fede.
Peppino Di Nunno
Fraternità di Canosa di Puglia
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