Il ritorno di San Pio a Foggia nel convento di S. Anna dopo cento anni da quel lontano 1916

SanPio_Foggia_2016_5Alberto Corrado 19.02.16  San Pio torna a Foggia dopo 100 anni. Giunse per la prima volta nel febbraio 1916 nel convento di Sant’Anna e vi rimase per circa sette mesi prima di andare definitivamente a San Giovanni Rotondo il 4 settembre dello stesso anno. Come in quel lontano 17 febbraio del secolo scorso, fra’ Pio è voluto tornare in mezzo a noi, nel nostro umile quartiere di periferia, in quella città che lo ha accolto e che forse non comprendeva del tutto la grazia e il dono della sua presenza, della sua santità. Ha scelto una data speciale: 14 febbraio, San Valentino, festa degli innamorati. Pio, innamorato di questa terra; noi, innamorati di questo figlio di San Francesco in Cristo. Che bellissimo regalo!

Lo abbiamo accolto con fede e con trepidazione. La folla diligentemente ha atteso il suo arrivo – toccata e fuga – e ha manifestato, sin dal primo istante in cui è comparsa in lontananza su via S. Severo l’auto che lo trasportava, tutta la sua gioia e la sua felicità incontenibili.

È tornato in quel convento che lo ha ospitato, ha varcato la soglia della chiesa e si è preparato ad accogliere tutti: anziani e malati, disabili e bambini, i suoi figli spirituali e semplici devoti e, perché no, i curiosi bramosi di uno scatto catturato dal telefonino o da un tablet…

“Toccare” l’urna diventa un rituffarsi nel Vangelo: l’emorroissa ‘tocca’ il lembo del mantello e ottiene la guarigione per la sua fede. Quante preghiere, quante lacrime, quanti sentimenti, quante richieste e quanti propositi sono passati ai lati di quella teca trasparente, ai lati di quelle spoglie benedette.

E lui? Lui era lì: la sua testa, leggermente inclinata, sembrava protendersi per porgere l’orecchio verso chi gli sfilava accanto; lui ascoltava, parlava nel silenzio al cuore di ciascuno, raccoglieva le istanze, le preghiere e le riteneva a sé, le custodiva per portarle lassù, in alto … alla misericordia di Dio.

I misteri del rosario recitati ininterrottamente costituivano il sottofondo naturale per l’abbraccio e il saluto al Padre. Poche ore, una presenza breve e intensa, sguardi umidi e fazzoletti bianchi sventolati festosi per una ripartenza che sa di arrivederci.

Grazie, Pio per esserti fermato con noi e averci benedetto con la tua presenza, regalo prezioso di misericordia e di santità.

Alberto Corrado

Ministro della Fraternità di Foggia/S. Anna

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