Il trentennale della reviviscenza della Fraternità di Celenza Valfortore lo scorso 11 maggio
Lucia Magaldi 22.5.16 La sala consiliare del Comune di Celenza Valfortore, nel suggestivo scenario dell’ex convento di San Francesco risalente al 1705, ha ospitato un incontro generazionale. Una croce, composta con basalto e pietrame di roccia, campeggia sul pavimento dell’emiciclo coronata di spighe di grano, poi, musica e immagini suggestive introducono le prolusioni. Sono presenti il sindaco Massimo Venditti, la Ministra regionale dell’Ofs di Puglia, Mariella Minervini, il Consigliere regionale Vincenzo Parrella, il parroco don Antonio Valentino, gli assistenti spirituali padre Raffaele e fra Giuseppe, la Presidente dell’Azione Cattolica locale Michelina Iannelli, il Presidente dell’Archeoclub Elio Venditto, la rappresentante della Pro-loco Assunta Iamele, le Suore Apostole del Sacro Cuore e una nutrita rappresentanza delle fraternità di San Marco la Catola, Motta Montecorvino e Riccia. La delegata del settore Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato Lorenzina Panichella, la Viceministra Giuseppina Santoro, l’economa Marialucia Grosso e la referente alla formazione Pasqualina Morrone hanno curato l’agape fraterna e la diffusione di materiali, quindi l’animazione della Santa Messa nell’attigua chiesa dedicata al Nostro Santo. La Ministra Lucia Magaldi ha introdotto i lavori con una dissertazione a carattere storico-ambientale. Il plauso agli intervenuti, la proiezione di filmati d’epoca, le attività dei relatori hanno assunto uno spessore didascalico, rilevatosi altamente positivo. C’è da chiedersi come sia percepita, dopo un periodo d’inerzia, la reviviscenza della fraternità di Celenza Valfortore che ha visto gli albori tra i due conflitti mondiali e il declino nella seconda metà del Novecento; c’è da domandarsi, inoltre, se sia ancora avvertita come un’occasione di riflessione sulla storia della spiritualità laica e delle conquiste socio-politiche ora che molti rifuggono dall’idea di una fraternità stantìa.
Celenza è un sobborgo a nord della Puglia, situato al confine col Molise e la Campania: è la periferia distante, arida, solitaria. Spesso l’io non conosce la forma plurale del noi; qui, la presenza di nuove figure vuole ridisegnare le sagome evanescenti dei terziari francescani d’un tempo ed aprirsi ad una “Vita Seconda”.
Con l’auspicio di rinnovata vitalità e rafforzata energia, sull’esempio della perennità della figura di san Francesco, confido in un sorprendente cammino di pace e bene! Tanti auguri di lunga vita. Fraternamente.
Lucia Magaldi
Ministra della Fraternità
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