Dalla Fraternità di Taranto/San Lorenzo risonanze dal Capitolo per la formazione iniziale

Antonio e Amelia 20.02.12  Quello che più ci ha colpiti, nel Capitolo d’Inverno, è stata anzitutto l’affermazione tonante di fra Roberto Francavilla che l’Ofs non è razza in estinzione: noi probandi e novizi ne siamo la continuità. Poi l’incontro con le altre realta’ fraterne che ci ha coinvolto emotivamente nella prospettiva dell’hic et nunc, del qui e adesso: donne e uomini di diversa età ed estrazione socio-culturale che, dopo l’imbarazzo iniziale o, meglio, l’adattamento al contesto, ti sembra di conoscere da tempo. Forse e’ la magia che si crea quando ci si riunisce nel nome del Signore.

E via così, parlare delle esperienze di ognuno, del vissuto quotidiano dal quale trapelano le aspettative di crescita nella fede, tentare di denudarsi per conoscere i propri limiti, ri-conoscere i talenti, …e ciò che dobbiamo donare agli altri.

Il tempo trascorre piacevolmente e velocemente. Il freddo dell’arrivo scompare. La luce esterna si affievolisce ma la cappella che ci ospita comincia a vibrare di ombre e luci che rimbalzano dai diversi angoli. Poi giunge il momento: i quattro gruppi formatisi spontaneamente devono ricomporsi in un unico gruppo per testimoniare a tutti le conclusioni e le riflessioni scaturite dall’incontro. Ascoltiamo con attenzione, apprezziamo e facciamo nostro quanto ci viene chiesto.

E’ tardo pomeriggio, fuori è buio… ma qui c’è luce; recitiamo i Vespri. Il Capitolo d’Inverno (e che inverno!) volge al termine. Il tempo di salutarci con la promessa e la speranza di rivederci quanto prima, e recuperiamo le auto. Si parte per tornare a casa, ringraziando il Signore che ci ha meteorologicamente consentito di essere qui.

In auto coi compagni di viaggio condividiamo l’entusiasmo della giornata, ma più ci allontaniamo da Brindisi e più ci sembra di aver tralasciato qualcosa d’importante da fare, e si vorrebbe tornare indietro per capire cosa. Siamo quasi  a Taranto, si intravvedono in lontananza le luci del porto e dell’Ilva e a quel punto capisco: il vuoto di spazio e di tempo che ci separa dalle altre Fraternita’ deve essere colmato in qualche modo. E quale modo migliore che attraverso il telefono ed un’email? Ecco cosa si è tralasciato: adottare un fratello o una sorella di altre Fraternità, scambiarsi i numero di telefono e le emailes, che ci consentono di tenerci in contatto, di informare di quello che succede nelle rispettive Fraternità e, perchè no, essere d’aiuto in qualche modo. Ci auguriamo, e invitiamo tutti, ad accogliere questo suggerimento. A presto!

Antonio e Amelia Tamburrini
Iniziandi Fraternità Ofs Taranto/San Lorenzo

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