‘Abbiamo scelto la Vita e vogliamo servirla’. Il molto ben riusciuto Capitolo d’Inverno in Salento
Cosimo Laudato 06.02.12 Il gelo e il gran freddo ci aveva fatto temere di rinviare il Capitolo d’inverno per la formazione inziale. Fortunatamente però, sabato mattina il sole ha fatto capolino oltre le nubi, e alle 15.00 la chiesetta delle suore antoniane di Brindisi Casale ha cominciato a riempirsi di gente. Fratelli e sorelle infreddoliti ma intrepidi e coraggiosi, animati dal desiderio di ascoltare la Parola, ritrovarsi, condividere le esperienze del proprio cammino, hanno cominciato a riempire la chiesetta che per qualche ora si è trasformata in porziuncola francescana. E il freddo ha lasciato spazio al calore dirompente che nasce dalla fraternità.
Erano presenti circa 80 fratelli e sorelle insieme ai Consiglieri regionali Animatori di Zona Olimpio Chimienti, Mario Quarta, Luca Nucci e Cosimo Laudato, con fra Roberto Francavilla, Assistente regionale.
Lo schema dell’incontro è stato molto semplice. Abbiamo iniziato con un saluto di benvenuto e con la preghiera mariana dell’Angelus. Successivamente Cosimo Laudato ha proposto una catechesi-testimonianza sulla parabola evangelica del Buon Samaritano. Ha evidenziato innanzitutto il contesto nel quale l’evangelista Luca inserisce questa parabola e cioè come il tema della carità e del servizio presente in essa sia legato al quadro evangelico successivo, quello di Marta e Maria, che invece pone l’accento sull’amore a Dio. Amore a Dio e amore al prossimo sono dunque legati: l’uno completa l’altro. È stata fatta un’analisi dei personaggi presenti nella parabola: il dottore della legge, il malcapitato lasciato mezzo morto dai briganti; il sacerdote, il levita, il samaritano, l’albergatore.
La parabola ha una duplice chiave di lettura: la prima, definita ecclesiologica, individua nella strada che scende da Gerusalemme a Gerico l’immagine della vita dell’uomo, fatta di momenti in salita ed altri in discesa. E il malcapitato è icona di ogni uomo che, a causa del peccato, viene depredato dei beni della Grazia e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada. Il samaritano è immagine di Cristo, venuto a condividere il cammino con noi. Egli cura le ferite del peccato con l’olio della Grazia e il vino dei sacramenti. Ci carica su di sé, si è addossato le nostre iniquità. Ci conduce alla locanda (luogo di tutti) della Chiesa e ci affida ad essa, promettendo di rifondere ogni ulteriore sacrificio e spesa al suo ritorno.
La seconda chiave di lettura ci interpella personalmente. È una lettura antropologica e ci chiede di individuare in quale dei personaggi descritti ci si ritrova.
I sette verbi presenti nel brano hanno guidato la riflessione per gruppi. Si sono formati quattro gruppi di discussione e confronto. Questo è stato il momento più significativo. Tutti i presenti, infatti, hanno avuto modo di conoscersi, confrontarsi, riflettere insieme, e rinvigorire le proprie certezze nella condivisione dell’unica fede e dell’unico carisma.
Ciascun gruppo ha individuato un referente che ha riportato in assemblea quanto emerso all’interno di ciascun dibattito. Si è riconosciuta l’esigenza di sporcarsi le mani, darsi da fare in prima persona. Impegnarsi nel servizio a cominciare dalle fraternità – dove spesso non ci si accorge dei fratelli che hanno bisogno – per poi estendere l’abbraccio al mondo, alle famiglie, ai colleghi di lavoro, ai condomini del nostro stabile e via via a tutti coloro che il Signore ci pone accanto. Ma è anche stata evidenziata l’importanza di saper chiedere aiuto quando si ha bisogno, senza vergogna e senza ritrosia.
La preghiera del Vespro, guidata da fra Roberto, ha concluso l’incontro. Ciascuno è tornato a casa con un calore nuovo. Il calore che nasce dallo stare insieme. Ci si è dati appuntamento al ritiro di Quaresima per ritrovarsi nella gioia e nella bellezza della fraternità.
Cosimo Laudato Fraternità Ofs Taranto/S. Lorenzo.
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