Ascolto, conversione, missione. ‘Ripartiamo dal Natale’: gli auguri del nuovo Ministro nazionale
Remo Di Pinto 17.12.11 Fratelli e sorelle carissimi, l’esperienza del Capitolo elettivo nazionale da poco celebrato, mi ha condotto alla riflessione su tre dimensioni particolari: ascolto, conversione, missione. Necessità emerse dall’assemblea capitolare, forse imposte dalla storia, che in qualche modo sprona e sollecita tutto il nostro corpo, la nostra carne, consentendoci di farci attuali ed evangelicamente efficaci… tre sollecitazioni che, per il tempo liturgico che viviamo, invitano innanzitutto me e il Consiglio della Fraternità nazionale, ad accogliere il servizio affidatoci guardando a Maria, e allo stile della sua risposta alla chiamata…
L’ascolto ci impone innanzitutto di iniziare dal silenzio, per cogliere i segni che hanno accompagnato questo Capitolo, celebrato, per felice scelta, proprio all’inizio del tempo di Avvento. Maria è la donna dell’ascolto e manifestazione concreta della risposta a un Dio che non cerca mai le capacità (poiché è Lui stesso a donarcele), ma esclusivamente la disponibilità e la docilità a lasciarsi plasmare. E’ bello leggere la nostra vita come un sistema aperto, mai chiuso, né come un libro già scritto o un progetto da eseguire, ma un inventare strade, in un continuo germinare… nell’ascolto di ogni giorno! Ascolto di Colui che ci chiama, che ci educa all’ascolto dei nostri fratelli; del mondo che ci circonda… in uno stile da incarnare con umiltà, per comprendere.
La conversione nasce proprio dall’ascolto. Solo chi sa farsi docilmente attento alla chiamata, alle sollecitazioni e alle provocazioni che destabilizzano, sa mettersi in discussione senza timore, destrutturarsi con semplicità e partire senza preoccuparsi di lasciare ciò che riteneva sua sicurezza…dovremmo acquisire la libertà di Maria! Libertà di partire in fretta, di non lasciarsi condizionare da niente, di fare qualcosa che fino a poco prima era lontanissimo dai nostri progetti personali.
La missione prende corpo e qualità come conseguenza naturale dell’ascolto e della conversione. La spiritualità di Maria non consiste in un narcisistico contemplare se stessa o le proprie emozioni, ma nel voler cogliere quanto avviene attorno a sé, sotto l’impulso della parola di Dio, e nel voler partecipare al mistero svelato dall’angelo. La vita secondo lo Spirito non si alimenta di un’autoreferenziale analisi dell’anima, ma di un viaggio instancabile verso ciò che dà profondità, conoscenza, ricchezza alla nostra vita, verso confronti e incontri, alla ricerca dei volti di Dio che appaiono e si rivelano nelle nostre relazioni.
Nella dinamica delle dimensioni descritte, siamo convinti di essere chiamati, insieme a tutta la Fraternità nazionale, a vivere un responsabile discernimento comunitario, da offrire come porzione di Chiesa nel mondo, per inserirci qualitativamente nel tessuto sociale, che è per noi la pasta in cui viene immesso il lievito del Vangelo.
Per questo, pur lasciando invariate le date già da tempo fissate per i prossimi appuntamenti nazionali, ne rivedremo le finalità, rendendole funzionali ai bisogni attuali, così come peraltro in parte già emersi nel corso del Capitolo elettivo appena celebrato.
Mentre vi anticipo che l’incontro fissato per il 23/25 marzo 2012 (in luogo da definire) sarà riservato ai soli Ministri e vice Ministri regionali per una condivisione programmatica, vi segnalo che, con l’inizio del nuovo anno, vi sarà inviato il dettaglio degli appuntamenti futuri, con indicazione dei luoghi e dei tempi di incontro.
Il momento è propizio! Lo è per una serie di motivi diversi ma tra loro connessi: perché abbiamo vissuto un percorso di rinnovamento “organico e strutturale” funzionale a un rilancio apostolico importante; perché il così sofferente e devastato contesto sociale attuale, oltre la crisi economica che ne ha abbattuto le deboli e illusorie “sicurezze”, richiede ora una ricostruzione, che ha assolutamente bisogno del nostro apporto carismatico, con la proposta di nuovi stili di vita, fondati sul valore assoluto di fraternità, a vantaggio del bene comune e in soccorso delle innumerevoli sofferenze che pervadono i “piani seminterrati” e i “senza voce” del nostro mondo; e infine… perché ripartiamo dal Natale!
Non possiamo non cogliere la ricchezza del tempo liturgico che viviamo e che ha accolto questa nuova tappa del nostro percorso comunitario. Ricominciamo da Betlemme… casa del pane!
La festa delle feste, tanto amata da Francesco, profondamente colpito dall’umanità di Dio, ci parla di una vicinanza assoluta del Creatore con la sua creatura, di un bambino che si fa carne universale… c’è qualcosa di Dio in ogni uomo… un Dio che si lascia incontrare attraverso l’amore per questa sua umanità…un Dio che non si impone ma che si presenta manifestando un bisogno, espresso in un abbraccio, quello di Maria.
Videro il bambino in braccio a sua madre e lo adorarono. Come Gesù vive per l’amore di sua madre e dal suo abbraccio, anche a noi è richiesto di farlo vivere per il nostro amore, aiutandolo a incarnarsi nelle nostre case, nelle nostre Fraternità e nei nostri incontri quotidiani, e di mostrarlo concretamente da un abbraccio di intimità che si offre con umiltà.
Per dirla come farebbe Francesco guardando a Maria, siamo chiamati a farci come lei: Sua tenda, e “luogo” di incontro tra il Dio uomo e i tanti mendicanti di perdono, di senso e di amore del nostro tempo, ai quali possiamo offrire questo “pane”… il pane di Betlemme! In questo Natale, auguro a voi e alle vostre famiglie di rinnovarvi davanti allo stupore dell’incontro. Non sono le idee che cambiano la vita, non le teorie, ma le persone… Gesù che viene per incontrarci, ci insegni a desiderare l’incontro con l’altro, a viverlo con stupore e a conservarlo nel cuore!
Remo Di Pinto Ministro nazionale
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