Carmela Gadaleta e l’esperienza dell’Incontro di formazione nazionale ad Assisi

Carmela Gadaleta 07.07.12  Torno dopo 2 anni a partecipare all’incontro formativo nazionale Ofs. Che emozione rivedere Assisi con i luoghi tanto amati da Francesco e i tanti  fratelli e sorelle conosciuti negli anni. Arrivati in tarda serata, dopo cena il primo incontro di preghiera sulla tomba di Francesco. Dal confronto con Francesco viene fuori in maniera netta la nostra fragilità e tutto ciò che ancora manca alla nostra quotidianità per vivere da figli di Dio.

Si consegna ad ogni formatore il Progetto Pastorale, come segno e impegno della ricerca del Dio vivente, ricerca che coinvolge insieme evangelizzatori e formatori.

L’intervento di Mons. Lauro Tisi, Vicario della diocesi di Trento sul tema: “La sfida dell’annuncio del Vangelo in un mondo che cambia: le attese della Chiesa e il ruolo dell’Ordine Francescano Secolare”.

Don Lauro ha letto il vangelo di  Marco (3 vv.20). I parenti stretti volevano portarlo fuori perché fuori di sé. Francesco è andato fuori di sé lasciando Gesù Cristo così com’era ,non lo ha adattato alle proprie esigenze.

In un mondo che cambia un credente non può non parlare in positivo.

Oggi che la casa non c’è più, ma c’è una tenda con 4 picchetti.

1)   Il desiderio forte che hanno le persone di relazionarsi.

2)   “La gente non sa cosa fare”. Non hanno risposte né in politica,né in ambito associativo,economico, religioso.

3)   L’ esperienza della vita: credere è stupirsi davanti a Dio e mettersi in gioco. La Chiesa è coinvolgimento della persona, la fraternità è coinvolgimento di tutti, sedotti da Dio.

4)   La relazione umana: dopo aver conosciuto, conosci l’ombra, il fallimento, la fragilità, ma ci si può relazionare nonostante le ombre. Abbiamo bisogno di una relazione più grande, aneliamo ad una speranza più grande, che è Dio… pane per le nostre relazioni. Andate, cercate Dio per quella strada che è Gesù Cristo, andate per l’oscurità c’è il perdono di Cristo.

Nel pomeriggio gli incontri per settori: Formazione, Presenza nel mondo, Missione, Famiglia, delegati Gifra. Si ribadisce la necessità di “ricondurre la formazione ad un percorso sì unitario, ma attento al tempo stesso alle esigenze locali: l’obiettivo primario è rendere visibile una fede che deve tradursi in Testimonianza capace di coniugare la forma/azione in un processo in divenire che coniuga la fede in Dio, amato, condiviso e vissuto, attraverso le opere”.

Il progetto è uno strumento che coinvolge:

  • la dimensione formativa, ovvero l’aspetto intellettivo che quotidianamente spinge a conformarsi a Cristo, nella sua sequela, illuminati da Francesco che, con la sua vita e la sua pedagogia ci mette di fronte a Cristo, povero e crocifisso che è il libro in cui i fratelli imparano il perché e il come vivere, amare e soffrire;
  • la dimensione pastorale che individua le scelte concrete, le iniziative da porre in essere, l’azione organica, e che, tenendo conto dello spazio temporale, attua il progetto stesso.

La promozione della famiglia, ambito prioritario nel quale vivere l’impegno cristiano e la vocazione francescana (CG 24). In grande maggioranza i francescani secolari partecipano alla vita di famiglia per lo più nello stato matrimoniale. È nella famiglia che sono chiamati a vivere la vocazione francescana secolare e a raggiungere la perfezione della carità, vivendo il Vangelo alla maniera di San Francesco di Assisi.

Quattro i punti salienti della riflessione:

  • educarci per educare ad essere famiglia in famiglia;
  • educarci per educare ad essere famiglia in fraternità;
  • educarci per educare ad essere famiglia nella Chiesa locale e nella società;
  • educarci per educare ad essere famiglia per i giovani.

Nella costruzione di una società più giusta e fraterna, nella solidarietà e nei progetti oggi particolarmente orientati alla missione e alla Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato.

Obiettivo della Missione è l’impegno a vivere e realizzare progetti a favore egli ultimi: collaborazioni con le carceri; iniziative a favore dei ragazzi in situazioni di disagio; collaborazioni con le case famiglia; binario della solidarietà; mensa della carità.

Obiettivo di Gpsc è tener viva la caratteristica del carisma francescano che, del rispetto della giustizia, della promozione della pace e della salvaguardia del creato, e anche delle scelte e testimonianze coraggiose ne fa uno specifico stile di vita:

  • educarci ad amare la giustizia.
  • educarci ad essere operatori di pace.
  • educarci a rispettare ogni creatura.

La presentazione del sussidio annuale di formazione “Novità dell’annuncio e vita di fede”. Nelle intenzioni dei formatori nazionali, il testo deve essere uno strumento flessibile che possa arrivare al cuore delle fraternità in modo che tutti possano confrontarsi con la propria vocazione.

Alcuni punti essenziali:

  • Nel cuore della chiesa. Una risposta agli orientamenti pastorali della chiesa. L’Ofs nella chiesa è chiamato a vivere l’anno della fede. Si parte dal documento porta fidei di Benedetto XVI. Il documento è presente in appendice al testo.
  • Mirare alla crescita integrale della persona. La formazione come evangelizzazione è questione di fede e di libertà.

Nella formazione rientrano anche le problematiche di carattere economico e sociale, politico e culturale.

I temi dei 5 capitoli:

  • Il contesto della realtà e l’audacia di proporre la questione di Dio.
  • Per una nuova evangelizzazione: un percorso da attuare, una risorsa da amare.
  • Le varie emergenze educative.
  • Missionarietà e formazione.
  • Attualità del francescanesimo e bene comune

Il nostro compito – obiettivi

  • Conversione a mettere in atto e da prendere sul serio se vogliamo essere efficaci nell’annuncio l Vangelo.
  • L’unica cosa che si può testimoniare è la nostra esperienza di Gesù Cristo.
  • Il coraggio dell’evangelizzazione e la forza educatrice nascono unicamente dall’incontro esperienza le e concreto con Gesù Cristo.

Io ho partecipato all’ incontro come delegata Gifra. Non eravamo molti, perciò c’è stato un confronto attento e preciso. L’Ofs deve incrementare la comunione con la Gifra, con un ascolto attento, una conoscenza reciproca, con una condivisione di progetti comuni. Le fraternità Ofs devono promuovere la vocazione giovanile francescana, curare la crescita umana e spirituale di ciascun giovane. Ogni fraternità abbia l’animatore fraterno che condivida e collabori al progetto formativo proposto dalla gioventù francescana. Il ministro nazionale in collaborazione con il presidente nazionale Gifra sta prepando un documento che aiuti la relazione tra queste due componenti della famiglia francescana.

Partecipare a questi incontri significa sperimentare un cammino vissuto che va rinvigorito e arricchito dalle esperienze vissute da altri fratelli, che non si è soli, ma che si vive una comunione a largo respiro.

Un abbraccio a tutti.

Carmela Gadaleta
Consigliera regionale

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