Il Dantedì, la prima giornata nazionale dedicata al grande poeta italiano Dante Alighieri
Lucia Magaldi 25.3.2020 Occorre leggere la Divina Commedia per capire che il poema racchiude un mondo in cui genio, cultura e fede elevano il sommo poeta agli allori della Patria. Rappresenta l’umanità in cammino, dallo stato di peccato (Inferno) alla purificazione (Purgatorio) e alla salvezza (Paradiso). Dante è il padre della lingua italiana e spazia all’interno dello scibile umano segnando profondamente la letteratura tanto che l’esilio, lontano da Firenze, suscita rammarico: suoi sono i tramonti più incantevoli della bibliografia, sue sono le invettive più atroci della narrativa, suoi sono i personaggi eterni della storia. Il vocabolario attuale è composto da migliaia di voci ma non è garanzia di lessico fluente per chi le conosce tutte. Spesso, dove non arrivano le parole, ci si aiuta con la gestualità ma se le cose da dire sono profonde si glissano le frasi o si indugia nel silenzio. Eppure, i media incentivano il gusto per la conoscenza e gli incontri con l’arte. Per l’Ordine Francescano Secolare d’Italia l’appuntamento del 25 marzo è doppio perché Dante, oltre ad essere un talento nazionale, è un francescano che erige a san Francesco un monumento di gloria nel canto XI del Paradiso ponendolo nella rosa celeste dei beati nel XXXII. Nell’Empireo, Dante contempla il trionfo di Maria e noi La ricordiamo nel medesimo giorno che coincide con l’Annunciazione.
Lucia Magaldi
Ministra della Fraternità di Celenza Valfortore
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