Il Ritiro di Quaresima celebrato dalle Fraternità della Zona Tre ad Altamura
Lillino Calia 13.3.16 Domenica 6 marzo ci siamo ritrovati nella Chiesa della Trasfigurazione in Altamura per celebrare il Ritiro di Quaresima della Zona Tre, con la indicazione del titolo “La Parola di Dio per riscoprire il volto della Misericordia del Padre”. Presenti la Ministra regionale Mariella Minervini e l’Assistente spirituale fr. Mario Volpe Ofm. Dopo la consueta e fraterna accoglienza, ci siamo disposti ad ascoltare la sapiente Lectio sul brano della peccatrice (Lc 7,36-50) offerta da S.E. Mons. Mario Paciello, Vescovo Emerito della nostra Diocesi Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. Commentando il brano egli ha subito messo a confronto le due figure presenti, Simone il fariseo e “una” peccatrice: la fede del Fariseo, ritenuta da se stesso integra e senza peccato, noi diremmo formale e non sostanziale, esteriore e non interiore, fatta solo di gesti ritualismi, e la fede della donna autentica e più vera. La presenza di quest’ultima nella sala, ha continuato Mons. Paciello, ritenuta dagli altri inopportuna, è quella più sincera: i suoi gesti, il suo pianto, sono segni di vero pentimento per i suoi peccati ed insieme certezza e gratitudine per il perdono che ella è sicura di aver ottenuto da Gesù. Infine ci ha invitati alla confessione e a ritenere questo sacramento non un appuntamento occasionale ma un avvenimento, un incontro sincero con Dio, preparato con la preghiera, con opere di misericordia, e con atteggiamento di sincero pentimento. Con due parole la confessione deve essere bagno purificatore e scuola di perdono, per diventare quella “luce del mondo” a cui Gesù ci chiama. Ha concluso pur nella consapevolezza della nostra miseria, richiamandoci ad un atteggiamento veramente francescano, a paragonarci cioè più alla donna peccatrice che al fariseo Simone.
Subito dopo, è intervenuto il dott. Sandro Calvani per presentare il suo ultimo libro “Misericordia, inquietudine e felicità” consigliere della Mae Fah Luang Foundation di Bangkok, una organizzazione non –profit che promuove progetti di sviluppo e cultura, già membro della Caritas e di organismi internazionali dell’ONU. Ha iniziato la sua riflessione sottolineando la figura e il nome scelto da Papa Bergoglio, che a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, con l’indizione dell’anno della Misericordia, ha voluto sollecitare l’orientamento della chiesa del nostro tempo all’umanesimo e, in particolar modo, ai poveri, proprio alla maniera di Francesco di Assisi. Ha manifestato con grande concretezza, l’urgenza di partire dai poveri, dai profughi, dai chiedenti rifugio; la misericordia ci chiama in prima persona ad essere accoglienti verso i 5 milioni di coloro “che scappano da guerre che noi europei abbiamo imposto, con le armi da noi fabbricate e a loro vendute, finanziate con i nostri risparmi delle nostre banche.”
Ha ricordato il suo impegno a sostegno della legge che riconosce l’Obiezione di coscienza rispetto all’uso delle armi ed infine il suo incontro con don Tonino Bello; egli si è sentito in grande sintonia con la sua “Pastorale del grembiule” per una Chiesa che si “sporca” con le povertà del nostro tempo. A conclusione del suo intervento ha richiamato il desiderio di papa Francesco che vede una Chiesa come “un ospedale da campo”, pronto alle emergenze e a salvare tutti e subito e ha auspicato, come chiede il Papa, che ogni parrocchia accolga una famiglia di rifugiati, come fu fatto nell’immediato dopoguerra.
Poi abbiamo celebrato la santa Messa nella domenica della Letizia, partecipando alla gioia della Resurrezione nell’Eucarestia, come ci ha ricordato fr. Mario Volpe nella sua omelia. Egli ha continuato sottolineando che questa Pasqua è anticipazione della Pasqua Eterna, è come provare la gioia di stare a casa, alla Casa del Padre e poter contemplare il Suo Volto, che è Amore, Misericordia, Letizia, che è tutto. Richiamando la parabola del Padre misericordioso ci ha esortati a essere gioiosi per un ritorno, non invidiosi come il fratello maggiore. Infine in questo cammino quaresimale ci ha affidati alla materna intercessione della Nostra Mamma, Maria santissima.
In seguito abbiamo condiviso fraternamente la sobrietà del pranzo a sacco, mentre fuori pioveva. Poi, io credo per benevolenza di Dio, ha smesso di piovere e siamo partiti in una lunga processione-pellegrinaggio (eravamo trecento) verso la Porta Santa della nostra bellissima Cattedrale federiciana. Passando innanzi al cinquecentesco Monastero delle Clarisse, le suore ci hanno salutato con il suono della campana. Dopo aver varcato la Porta Santa, abbiamo continuato la celebrazione penitenziale, guidata da fra Mario. Nel clima di preghiera, la Ministra Mariella ha consegnato ad ogni ministro una piccola brocca rotta, contenente una pergamena di impegno nel servizio, ricordando che anche le nostre ferite, occasione di richiesta di perdono, possono essere strumento nelle mani di Dio che trae il bene dal male.
Ci siamo salutati tutti fraternamente, con un augurio a vivere più intensamente il cammino verso la Pasqua del Signore, con un arrivederci.
Lillino Calia
Fraternità di Altamura/S. Margherita da Cortona
Registrazione dott. Sandro Calvani