La missione in Albania dal 31 maggio al 5 giugno organizzata dall’Ofs di Puglia

Maria Rosaria Frisenda 11.7.2023  Insieme ad un gruppo di sorelle e fratelli dell’OFS della provincia di Lecce abbiamo trascorso cinque giorni a Beltoja in Albania. Sono stati giorni intensi e significativi, un’esperienza umana e francescana ricca di emozioni che non dimenticherò. Accolti con grande disponibilità dalle suore Eva, Donata e Violetta “operaie del Vangelo”, abbiamo condiviso con gioia il cibo, la preghiera, la visita alle città di Scutari e Tirana, le escursioni nella natura incontaminata dell’Albania del Nord. In questi giorni, grazie ai racconti di fr. Angelo De Padova ofm, delle Sorelle Clarisse, di alcuni testimoni sopravvissuti, ho conosciuto la storia della dura persecuzione che la Chiesa ha subito in Albania e che gli albanesi sembra vogliano rimuovere dalla memoria.

Una storia recente che si è conclusa da appena trent’anni e che ha visto tanti morti e tanti martiri a causa di una durissima repressione e distruzione ad opera del regime comunista. La Chiesa Albanese, tuttavia, è sopravvissuta e rifiorisce grazie all’esempio di tanti eroi martiri rimasti fedeli a Cristo e capaci di perdono nonostante tutto. Importante è l’opera evangelizzatrice di frati e religiosi a Scutari e Tirana. La loro missione è stata ed è di far crescere la fede in una terra che ha subito tante persecuzioni. Durante la visita a Scutari, siamo stati ricevuti da S. E. Mons. Angelo Massafra, Arcivescovo metropolita di Scutari-Pult. Abbiamo incontrato le sorelle Clarisse presenti a Scutari. Nella prima occasione abbiamo recitato i Vespri insieme ad un gruppo di fratelli secolari di Scutari accompagnati dal giovanissimo Ministro OFS. Abbiamo visitato le carceri, minuscole celle buie luogo di sevizie e torture. La Madre Superiora Suor Sonia ci ha raccontato del loro arrivo in Albania e di come un ex convento adibito a carcere durante il regime sia diventata la loro dimora. Una parte del convento è stata conservata quale memoriale delle persecuzioni del regime. Quest’ala è aperta al pubblico e documenta anche con foto, storie vere che rischiano di cadere nell’oblio. La speranza è che il racconto e la vista di tanto orrore subito, possa creare una coscienza collettiva capace di non ripetere gli stessi errori.

A Scutari abbiamo visitato il Museo Diocesano presso la cattedrale di S. Stefano. Il museo è la testimonianza della storia del popolo albanese custode di una fede che affonda le sue radici nelle origini del Cristianesimo. Le opere d’arte, gli oggetti sacri, i diari conservati raccontano storie del Nord dell’Albania dove la tradizione cattolica è più viva che nel resto del paese. Abbiamo incontrato le suore di Madre Teresa che si occupano amorevolmente di persone disabili e/o emarginate. Nella città di Tirana abbiamo visitato cattedrali cristiane, una moschea e il bunker di Enver Hox, un altro luogo di orrori della follia umana nei confronti di altri esseri umani. La visita ai villaggi vicini a Beltoja è stata emozionante perché abbiamo fatto Chiesa con i parrocchiani albanesi. In queste comunità fatte di persone semplici, spesso povere, ma accoglienti, gioiose, è evidente il lavoro di fr. Angelo che negli anni di missione ha costruito chiese ma ha soprattutto lasciato semi di speranza e di fede in Cristo. Prima di partire abbiamo visitato il piccolo Museo di Beltoja che, con grande dedizione, fr. Angelo ha voluto e creato. In esso sono raccolti oggetti personali del Beato Michele Beltoja. Ci sono anche i segni e i resti della devozione dei cristiani del posto: immaginette, statue e quadri della Madonna, Crocifissi, recuperati con fatica perché nascosti talvolta sotto terra. Quello che certamente ricorderò di questo viaggio è il sorriso e la gioiosa disponibilità di quanti si prendono cura dei bisognosi e lo sguardo pieno di luce e di amore delle Suore clarisse, in particolare di una sorella albanese: occhi che testimoniano “l’esperienza scandalosa del perdono”.

Maria Rosaria Frisenda

Fraternità di Leverano

.

Lascia un commento