L’Arcidiocesi di Taranto accoglie Sua Ecc. Mons. Filippo Santoro. Cronaca di un giorno di festa

Cosimo Laudato 06.01.12  Ieri a Taranto è stato giorno di festa! Tutta la città  ha accolto con calore, affetto, entusiasmo e gioia il nuovo Arcivescovo Sua Ecc. Rev.ma Mons. Filippo Santoro. Secondo un’antica tradizione che si fa risalire a San Cataldo, patrono della città e suo primo vescovo, Mons. Santoro è giunto a Taranto via mare, su uno scafo a motore messo a disposizione dalla Marina Militare. Ha potuto ammirare la città attraversando Mar Grande, seguito da tanti pescherecci e varie imbarcazioni che lo hanno accompagnato fino al Castello Aragonese dove è sbarcato, accolto dal sindaco della città, dott. Ippazio Stefàno e da una folla di giovani in festa.

Dopo essersi recato a piedi in Cattedrale e aver pregato sulla tomba di San Cataldo, alle 19.00 nella Concattedrale Gran Madre di Dio è avvenuta la presa di possesso canonica dell’Arcidiocesi e l’inizio ufficiale del mandato episcopale.

Il motto episcopale di monsignor Santoro “Verbum caro factum” (Gv 1,14) rivela una profonda sollecitudine a vivere la propria fede e guidare la comunità secondo il modello dell’Incarnazione: la Parola di Dio va ascoltata e l’ascolto diviene autentico e vero soltanto quando vi è un’attuazione nel mondo, nella società, in cui il cristiano vive … Per dirla secondo la nostra Regola: “Vivere il Vangelo di Gesù”, passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo.

Durante l’omelia il nuovo vescovo si è così espresso: «La novità dell’incontro con Cristo muove diversamente ciascuno di noi, la mia persona e i miei atteggiamenti; genera un modo diverso di vivere la famiglia, il lavoro, la professione e tutta l’esistenza, rivelando qualcosa di più grande. Un uomo potrebbe fare benissimo il suo dovere, esercitare appieno la propria professione ma, non rendendo testimonianza, perderebbe il meglio del cristianesimo. D’altra parte uno non può rendere buona testimonianza se non facendo il proprio dovere».

Ha posto l’accento sull’importanza della Epifania di Dio al mondo. Gesù Cristo insegna che la sua manifestazione non è un sogno, e nemmeno la vita cristiana può esserlo. «Nell’Epifania il Signore si rivela; l’accento principale è sulla Sua presenza che illumina e che cambia il cuore, i pensieri e le azioni. Noi esistiamo per proclamare come testimoni questa Sua presenza. Questa è la profezia; non puro annuncio di qualcosa che verrà, ma manifestazione di ciò che è accaduto. I magi, che cercavano con curiosità, hanno visto l’eccezionalità della stella e si sono mossi. Hanno incontrato il bambino e questi ha cambiato il loro cammino. Hanno visto qualcosa di più grande, il disegno di Dio, e tutto ha cominciato ad essere vissuto in modo diverso. L’aspetto profetico della vita è lo svelarsi di qualcosa di più grande, del piano di Dio; così la vita diventa vocazione e testimonianza».

Sono stati inoltre diversi i riferimenti all’ esperienza missionaria di monsignor Santoro in Brasile. Egli ha parlato dei poveri come soggetto dell’evangelizzazione e non solo come oggetto. Lo ha sottolineato in modo chiaro: egli vede nei poveri non solo i destinatari di un annuncio ma protagonisti privilegiati di una nuova evangelizzazione. «Ho una particolare fiducia nei poveri che nella mia esperienza brasiliana e latino americana, ho imparato a riconoscere come soggetto vivo della Nuova Evangelizzazione».

In conclusione ha espresso la sua linea programmatica: «Questo sarà il principale obiettivo del mio ministero episcopale in continuità con i miei grandi e venerati predecessori: rendere possibile l’incontro con Gesù, condurre le persone a scoprire il Suo volto e a seguirLo, amandoLo come il valore supremo della vita, “vita della nostra vita” come dice sant’Agostino».

Più volte interrotto dagli applausi dei fedeli, mons. Santoro ha saputo con i suoi gesti eloquenti e con affabilità e cordialità dei primi atteggiamenti suscitare nei cuori di tutti pensieri di profonda gratitudine al Signore per il dono che ha fatto alla Chiesa tarantina.

Le Fraternità OFS della Arcidiocesi di Taranto si uniscono intorno al loro nuovo pastore, benedicendo Dio.; si stringono a lui e gli rinnovano l’obbedienza e tutto l’affetto filiale.

Cosimo Laudato  Fraternità Ofs Taranto/S. Lorenzo

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