Le giornate interreligiose per la pace e la salvaguardia del creato a Foggia nello Spirito di Assisi
Roberto Ginese 13.11.12 Mani stringono altre mani, si intrecciano per un girotondo d’amore che esprime il senso dell’abbraccio comune dei credenti di diverse confessioni religiose tra loro e con una città intera: è questa l’immagine finale delle due belle e intense giornate interreligiose per la pace e la salvaguardia del creato, che la Famiglia francescana, Primo e Terzo Ordine, ha proposto, in collaborazione con il Consiglio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Foggia, per continuare a dar corpo e contenuto pratico allo “Spirito di Assisi” che dall’ottobre del 1986 aleggia con forza sui credenti di ogni religione, spingendoli a confrontarsi e ad agire in comune, per il bene di ogni uomo.
Il tema dato alle Giornate, Nello Spirito di Assisi educhiamoci alla custodia del creato, ha fornito una ottima opportunità per rendere grazie insieme, come credenti al Dio Creatore, che dona ai suoi figli di vivere su una terra feconda e meravigliosa, ma anche per non dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali.
L’iniziativa che ha avuto l’adesione di Cattolici, Greci Ortodossi, Rumeni Ortodossi, Evangelici Valdesi, Evangelici Pentecostali e Musulmani, e ha coinvolto anche le Istituzioni civili Comune e Provincia che hanno concesso il loro patrocinio si è concretizzata in due momenti forti: la tavola rotonda interreligiosa e una azione di volontariato ambientale finalizzata alla raccolta di rifiuti in alcune piazze e giardini della città.
L’interessante momento di riflessione a più voci ha visto la partecipazione del Ministro provinciale dell’Ordine dei Frati Minori, fr. Giuseppe Tomiri, dell’Imam Salameh Ashour, docente di lingua e cultura islamica all’ Accademia della Cultura Islamica di Roma e delegato dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, del sacerdote rumeno-ortodosso, padre Micu Marian responsabile della Comunità ortodossa di Foggia e provincia e del responsabile dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo don Stefano Caprio. Essi ci hanno aiutato a conoscere e comprendere la posizione delle varie religioni sulla tematiche della salvaguardia e custodia del creato.
Il giorno dopo si è passati dalle parole ai fatti. Fedeli delle varie chiese e comunità: cattolici, ortodossi, evangelici e musulmani, con la fattiva collaborazione dei giovani di colore provenienti dal cosidetto “ghetto” di Rignano Garganico , armati di scope, pale, rastrelli guanti e tanta buona volontà si sono distribuiti per alcuni luoghi simbolo della nostra città : piazza Giordano, la Villa Comunale e piazza San Francesco. Qui i circa 150 volontari di ogni razza, colore e età hanno ripulito strade viali e giardini raccogliendo ogni genere di rifiuti che indifferenza, scarsa educazione e mancanza di rispetto nei confronti dell’ambiente, insieme ad una buona dose di inciviltà hanno permesso si accumulassero all’aperto, permettendo un inquinamento ambientale con il quale ci siamo ormai abituati a convivere quasi con indifferenza e rassegnazione.
Un gesto non polemico nei confronti di chi è preposto istituzionalmente alla pulizia della città, che anzi con fatica nell’ultimo periodo, sta cercando di riorganizzare un servizio delicato come quello della titela ambientale con forti difficoltà economiche, ma di responsabilizzazione da parte di tutti i cittadini, immigrati compresi, che non devono sentirsi solo oggetto di attenzione da parte della Amministrazione della Città ma possono e devono divenire anche soggetti attivi di partecipazione e collaborazione nella gestione della cosa Pubblica che è bene , casa, luogo, davvero di ognuno.
Tante le attestazioni di ammirazione e condivisione da parte di molta gente comune che, meravigliata e stupita ha seguito il lavoro faticoso e gratuito dei volontari, spesso aggregandosi nell’opera di ripulitura.
Straordinaria la testimonianza dei ragazzi di colore dell’Associazione United for Africa giunti appositamente con pulmann anche dalle zone rurali, che hanno dato la loro valida collaborazione nell’opera di bonifica ambientale, dimostrando di poter essere, anche da cittadini immigrati, una valida risorsa per il territorio e ribaltando il vecchio stereotipo che vede proprio nella presenza degli stranieri, una delle cause di inquinamento e imbruttimento delle nostre città.
Interessante la presenza delle Istituzioni che attraverso l’assessore alle politiche sociali del Comune di Foggia hanno incoraggiato tale iniziativa facilitandone la riuscita con la forniura del necessario apporto logistico.
Insomma una esperienza davvero francescana che ha messo in circolo l’amore di tutti gli uomini e le donne di buona volontà e che al di là delle differenze di razza, cultura e religione ha permesso di vivere un segno visibile di comunione, e ha suggellato un altro tassello di storia, comune alle religioni che vogliono unire anziché dividere, ritornando a Dio creatore e all’uomo creatura, superando gli ostacoli degli egoismi, delle guerre e delle divisioni che ancora tormentano il nostro tempo.
E quando al termine della manifestazione è stata riconsegnata alla città un’aiuola risistemata e abbellita con fiori e piante, proprio ai piedi della statua del Poverello di Assisi nella piazza a lui dedicata, ci è sembrato più facile unire le nostre voci nel canto: Laudato sii mi Signore … e stringerci in un abbraccio di pace confluito poi in quel girotondo di amore che resta l’istantanea simbolo più fedele delle Giornate vissute a Foggia nello Spirito di Assisi 2012.
Roberto Ginese Fraternità Foggia/Pietre Vive.
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