Sii madre, sii figlio, e sarai luce della Luce… Gli auguri pasquali del Ministro nazionale
Remo Di Pinto 20.04.14 Cibo, pane, vino, piedi da lavare, umanità profonda che introduce all’atto umanamente più incomprensibile perché apparentemente innaturale: amare l’altro più di se stessi! Prima, durante e dopo, gesti e parole che odorano di una maternità intrisa di dolore e speranza, sofferenza e vita nuova, come buio e luce che si susseguono. Appeso a una croce, nel momento più doloroso, mentre si consuma l’eclissi, ecco di nuovo lo spiraglio che anticipa la luce nuova. Gesù pronuncia le parole “madre” e “figlio”, esprimendo così dinanzi alla morte l’immagine umanamente più alta per esprimere fecondità e speranza, anticipo di vita che attende di rinnovarsi da una relazione rinnovata. Davanti al dolore straziante di una madre e di un discepolo, offre a loro e all’intera umanità una dimensione nuova, una via d’uscita al dolore, la risposta alla morte. Accogliersi, divenire madre e figlio reciprocamente, come modello di fraternità… luce che continua dopo l’eclissi, contrapposta all’indifferenza, che è eclissi perenne, buio senza speranza, morte!
Se offrirai il pane all’affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio (Is 58, 10)
“Voi stessi date loro da mangiare”: condividere tutta la propria esistenza, coinvolgersi nella storia dell’altro, camminare accanto, soccorrere e lasciarsi soccorrere. Come a ripetere l’ultima cena, farsi pane spezzato e lavare i piedi dei fratelli, morire a se stessi per amore dell’altro; gesti della madre, gesti del figlio. Sii madre, sii figlio, e sarai luce della Luce…fa’ che non si perda tutto questo amore, e sarà Pasqua! Auguri!
Remo Di Pinto Ministro nazionale.
.