Un frammento di storia della Fraternità Perfetta Letizia di Monteiasi

Antonio Caliandro 08.02.23  L’Ordine Francescano Secolare di Monteiasi (Ta) nasce nel lontano 18 Gennaio 1893, come testimonia la Bolla originale gelosamente custodita nell’archivio storico di fraternità e riconfermato con apposito decreto in data 07 Febbraio 1994. Esso segue le orme di Francesco d’Assisi (1181 – 1226), uno dei santi più conosciuti ed amati dal popolo cristiano, ma anche da tanti popoli di altre religioni. Nativo di Assisi, in Umbria, figlio di un ricco mercante, in gioventù fu amante dei piaceri e della vita sregolata, finché una serie di eventi eccezionali lo portò ad una profonda e forte riflessione personale, indirizzandolo sul vero senso della vita. Da allora, Francesco abbandonò il lusso sfrenato ed i divertimenti, si spogliò di tutti i suoi averi e si dedicò esclusivamente a Cristo e all’osservanza piena del Vangelo.

Nel 1209 Francesco fondò l’Ordine dei frati Minori, caratterizzato da una amorosa e gioiosa adorazione a Cristo, abbracciando sorella povertà, sia individualmente che collettivamente. L’attrazione che questo nuovo Ordine esercitò sulla generazione di quel tempo, può misurarsi dal fatto che al Capitolo Generale del 1219 erano presenti circa cinquemila “Frati”; in quello stesso anno, Francesco, fu ordinato Diacono. In seguito, scrisse la “Regola” approvata poi da Papa Innocenzo III°. La sua vita ed il suo messaggio ebbero un segno celeste da Cristo stesso, il giorno 14 Settembre 1224 (Esaltazione della Santa Croce e data molto importante per noi cittadini di Monteiasi), sul monte della Verna, dove ricevette le sacre Stimmate. Morì in odore di santità nel 1226 e fu canonizzato solo due anni dopo.

Ad ottocento anni dalla sua morte, il vitale insegnamento di San Francesco è sempre ed ancor più vivo che mai ed attrae, da ogni parte del mondo, gente di ogni ceto sociale e cultura; le fraternità del mondo accolgono persone di ogni età, uomini e donne, sposati o celibi/nubili, operai e professionisti. Tutti costoro, oggi, formano l’Ordine Francescano Secolare (O.F.S.), che sino a qualche anno fa, si chiamava Terzo Ordine Francescano (T.O.F.), da cui deriva la definizione di terziario francescano.

La nostra Fraternità si costituì verso la fine del XIX° secolo; vi era già un gruppo consistente di aspiranti francescani, molti provenienti da Grottaglie (Ta). Il 18 Gennaio 1893, il Ministro Provinciale fr. Romualdo Ardunata ofm ed il Segretario Provinciale fr. Guglielmo Carmeli ofm dichiararono solennemente la costituzione dell’Istituto dei fratelli e sorelle uniti nel Terzo Ordine Francescano, con la facoltà di formarsi nella Chiesa e sotto la Sua Autorità, così come è attestato dalla Bolla del Santo Padre Benedetto XIII°. L’archivio storico riporta un numero di iscritti all’atto della costituzione della fraternità di Monteiasi di oltre 160 persone, in maggioranza donne di varia età ed anche molto giovani. Si presume che durante le cerimonie religiose o processioni, i francescani, come segno distintivo, avessero sopra i loro vestiti uno scapolare a forma rettangolare con due immagini, raffiguranti, su quella anteriore San Francesco benedicente e la sigla TOF e su quella posteriore la Croce con sopra le braccia incrociate di Gesù e di San Francesco, con in evidenza le stimmate sul palmo delle mani. Le donne, oltre allo scapolare, indossavano un camice di colore scuro. Il cingolo era portato da uomini e donne. Il 16 Ottobre 1977, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, il benestare dell’OFS nazionale e regionale, il favorevole parere della Curia provinciale e della parrocchia, in una solenne celebrazione presieduta da S.E. l’Arcivescovo mons. Guglielmo Motolese e alla presenza del Ministro provinciale, del Parroco don Leonardo Marzìa e di tutta la comunità, venne benedetto il Saio francescano, che da quel giorno, sarebbe diventato l’abito indossato da tutti i terziari e terziarie della fraternità di Monteiasi. In ogni circostanza religiosa, i francescani indossavano con orgoglio e grande gioia quel saio così umile, ma per loro tanto importante, a volte sbiadito, altre sgualcito: per tutti era una corazza in cui ci si sentiva protetti dalle avversità. Essi si sentivano forti nell’affrontare le tante difficoltà, infinitamente migliori e ben disposti e predisposti verso qualsiasi prossimo. Anche i problemi molto difficili da superare, con esso indosso, venivano affrontati diversamente poiché i terziari si sentivano profondamente ispirati dalla figura del poverello d’Assisi. Il XIII° Capitolo Generale, tenutosi a San Paolo – Brasile, dal 22 al 24 Ottobre 2011, abolì la pratica di usare l’abito. Da allora, in spirito di obbedienza, che è una peculiarità francescana, la fraternità ha smesso di indossare il saio ed il cingolo. Gli uomini, da allora, portano al collo il Tau, mentre le donne, oltre al Tau, indossano un soprabito scuro simile a quello usato inizialmente.

La fraternità è organizzata in modo estremamente semplice. E’ aperta a tutti coloro che “sentono” la chiamata ad entrare a far parte della famiglia francescana, cioè a seguire Francesco e la sua unica spiritualità, ad essere portatori di pace, di amore per ogni creatura e di lode al Signore per ringraziarLo della bellezza di tutto il creato donato all’uomo. Nel caso ce ne sìa la possibilità, essa potrebbe includere anche le sezioni degli “Araldini” (i molto piccoli o i giovinetti, con percorsi adeguati alla giovanissima età) e della G.I.FRA (Gioventù Italiana Francescana, i giovani più grandi). Per “entrare” in fraternità, si dovrà seguire un percorso iniziale. L’aspirante è invitato a partecipare ad una serie di incontri sia di formazione che di servizio, il tempo necessario affinché l’aspirante possa discernere se il cammino francescano è la sua vera aspirazione, “Questo voglio, questo cerco, questo desidero fare con tutto il cuore!” (FF 356). In questo periodo, quindi, l’aspirante parteciperà ad incontri periodici di apprendimento, dove conoscerà il significato di essere francescano, l’osservanza della “Regola” e delle “Costituzioni generali”, la figura di San Francesco di Assisi, le sue opere, la sua vita, il suo pensiero e, assolutamente sopra ogni cosa, il suo grande amore per Cristo e per il Suo Vangelo. Gli incontri saranno tenuti dal Responsabile della formazione, membro appartenente alla fraternità e/o delegato dal Consiglio di fraternità, insieme ad una eventuale equipe che si occupa della formazione. Gli incontri di formazione sono però accompagnati anche da vari momenti in cui l’aspirante, insieme ai membri professi della fraternità, svolve servizio di volontariato o missionario. Terminato questo periodo e sentito il parere del Respoinsabile della formazione, verrà accolto nella fratenità dell’O.DF.S. con una celebrazione in cui viene eseguito il rito della “Professione”. Dove opera una comunità francescana, la Regola e le Costituzioni Generali rappresentano il comune denominatore; gli “Statuti locali” (nazionale, regionale e locale di fraternità), poi, saranno capillarmente adattati alle più svariate e diverse esigenze della realtà dove si opera, e regoleranno, di conseguenza, tutta l’attività della fraternità stessa ai vari livelli, sempre nel pieno rispetto della Regola e delle Costituzioni generali.

Da quando la fraternità di Monteiasi ha preso vita, non ha mai fatto mancare alla Parrocchia ed alla comunità tutta la sua fattiva collaborazione con uomini e mezzi, in ogni circostanza, dalle grandi alle piccole manifestazioni. L’impegno, la generosità e l’entusiasmo sono stati sempre i segni distintivi e caratteristici della sua costante partecipazione. Ovviamente, le attività della fraternità, in ogni momento storico, hanno inevitabilmente risentito delle vicissitudini vissute dalla società italiana. Gli ultimi anni del XIX° secolo, dagli inizi del Novecento sino agli anni cinquanta, coincidono con le due guerre mondiali, e la fraternità ha operato esclusivamente nell’ambito della Parrocchia. Dal 1950 in poi, come i registri raccontano, la fraternità si sveglia dal torpore causato dal buio di quegli anni, e le iniziative cominciano a materializzarsi. Seguono gli anni dell’insediamento della grande acciaieria a Taranto, che coincidono con il grande sviluppo economico e sociale, nazionale e locale; c’è il lavoro sicuro per tutti gli abitanti della nostra comunità, le possibilità economiche e sociali enormemente migliorano e la preparazione scolastica si alza nettamente. In questo contesto nasce e si sente la necessità di muoversi, conoscere altri luoghi ed apprezzare il piacere di viaggiare in comitiva con altra gente, scegliendo i grandi Santuari come meta preferita. E’ proprio in questo periodo che l’OFS organizza i primi pellegrinaggi parrocchiali che partono per Assisi (meta preferita), per i santuari mariani di Pompei, Loreto, Leuca, Roma e altri luoghi come San Giovanni Rotondo, Cascia, Napoli, Lecce, Padova e molti altri ancora. Anche con queste iniziative, la fraternità contribuirà in modo significativo e tangibile ad ampliare le conoscenze religiose e sociali ed a stimolare e promuovere comportamenti più consoni alla regola francescana dei propri concittadini. L’OFS così rafforza la sua integrazione nella comunità, ricalcando, tutti insieme, le orme lasciate da Francesco. Successivamente si è avuta una grande crisi economica nazionale, che ha preso corpo anche nel nostro paese. L’OFS si è calata in questa nuova e difficile realtà, accettando la sfida, impegnandosi ancora di più e principalmente nel sociale. In ogni manifestazione è stata ed è in prima linea per la raccolta fondi da devolvere in beneficenza, nello specifico all’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova, a Telethon, al reparto di oncoematologia pediatrica “Nadia Toffa” di Taranto, alle difficili realtà della nostra comunità, ed in molti altri ambiti; la festa di San Francesco è stata ed è sempre affiancata dall’Associazione jonica donatori sangue di Taranto per la raccolta del sangue a favore dei bambini microcitemici. A seguito della nascita dei nuovi quartieri nel nostro paese, negli ultimi anni, l’OFS è stato promotore ed organizzatore de “il palio delle cinque contrade”, una manifestazione che nasce nel 2004 ed ininterrottamente si è svolta fino all’anno 2013. Grazie a questo evento, i professi sono riusciti a far conoscere un bel volto del “francescanesimo”. Sono entrati nelle case della popolazione, organizzando giochi, sfilate storiche, e molte altre attività che hanno avuto lo scopo di far socializzare, il più possibile, nella gioia e nella letizia francescana, giovani ed anziani, per promuovere tra loro il dialogo e la collaborazione, aiutando chi era in difficoltà e nella sofferenza, portando una parola di conforto, un sorriso ed un abbraccio. Iniziative simili, aventi gli stessi scopi, sono stati e verranno ancora proposti. Ancora oggi, la Fraternità Perfetta Letizia continua ad essere un cuore pulsante della comunità di Monteiasi. Seppur con difficoltà, errori e cadute, non manca mai di esserci, comunque, in quello stesso spirito forte e determinato, che ha distinto tutti i professi che, da quel lontano 18 Gennaio 1893, sono stati parte integrante ed operante nello spirito francescano di questa bella ed amata nostra comunità. Certamente, con grande spirito di umiltà, la fraternità prende atto che molto altro ancora si possa fare, con l’aiuto di tutta la comunità, della Parrocchia e di chiunque voglia abbracciare lo spirito francescano.

In fraternità, seguire Francesco in perfetta letizia, vuol dire abbracciare Cristo Crocifisso e risorto sempre, in qualsiasi circostanza, piacevole e non, insieme, tutti insieme, fianco a fianco, uno con l’altro ed uno per l’altro, portando l’esempio e la testimonianza che la morte non avrà mai l’ultima parola, e la luce e l’Amore vincono sempre, sull’esempio di Cristo, nostro Signore e Maestro. Il Signore ci dia pace!

Antonio Caliandro

Fraternità di Monteiasi/Perfetta Letizia

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